La Pro Loco Morra De Sanctis è stata costituita nel mese di settembre 2008 ed è stata fortemente voluta da un gruppo di giovani che tiene particolarmente al proprio paese e al suo sviluppo culturale, sociale ed economico. L'associazione realizza una serie di iniziative allo scopo di promuovere e valorizzare tutte le potenzialità naturalistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche del paese, favorendo la nascita di un consistente flusso turistico.
Domenica 22 ottobre 2023 l'associazione Irpinia Trekking organizzerà, in collaborazione con la Pro Loco, un'escursione lungo la "Via delle Acque" di Morra De Sanctis.
LA PRIGIONE E L'ESILIO Seguirono anni drammatici durante i quali prima fu arrestato come presunto mazziniano e rinchiuso nel 1850 nella fortezza di Castel dell'Ovo a Napoli (qui l'isolamento di trentadue mesi partorì importanti testimonianze letterarie: il poema filosofico La Prigione, la traduzione della Logica di Hegel, precorsa dallo studio del tedesco, la traduzione della Storia della poesia di Carlo Rosenkranz, la traduzione parziale di Faust di Goethe ed altre liriche di poeti tedeschi, l'abbozzo di due opere teatrali il Cristoforo Colombo e il Torquato Tasso), poi nel 1853 fu condannato all'esilio. La polizia riteneva pericolosissimo quel professore che, con l'adesione alla setta dell'Unità d'Italia, tanta influenza esercitava sui giovani, sicché come luogo d'esilio fu scelta l'America. Fortunatamente, però, egli riuscì a fuggire a Torino. Qui ottenne una cattedra presso una scuola privata della signora Elliot, e visse anni di grande fervore culturale. Collaborò ad importanti periodici torinesi, sui quali pubblicò importanti saggi critici, e si distinse per una serie di conferenze dantesche; una di queste, il commento al canto su Pier delle Vigne, fu pubblicata dall'insigne rivista Lo Spettatore di Firenze. La grande rinomanza che andava acquisendo gli fruttò un incarico di letteratura italiana al Politecnico di Zurigo, dove insegnò dal 1856 fino al 1860. Gli anni zurighesi furono ricchi di stimoli culturali e politici, conobbe Wagner e Schopenhauer e molti altri esuli tedeschi, francesi ed italiani; furono pure gli anni della ripresa feconda degli studi sulla Divina Commedia, sul Petrarca, sul Manzoni, sul Leopardi e sulla poesia cavalleresca.
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